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Catalogo didattico dedicato ai parchi archeologici
del Parco Nazionale del Pollino versante calabrese

I siti archeologici

Parco Nazionale del Pollino

Catalogo Didattico dei più importanti siti archeologici del Parco Nazionale del Pollino versante calabrese.

Realizzati nel 2008 da Pierino Calonico, Juan Facundo Cerdà Diez e Giuseppe D’Addino per i Servizi Culturali TEMESA soc. coop a r.l.


PORTA SUD-OCCIDENTALE DEL PARCO NAZIONALE DEL POLLINO

ASPETTI STORICI ED ARCHEOLOGICI

Il bacino idrografico dei fiume Esaro offre nel suo complesso, un quadro estremamente interessante e significativo dal punto di vista storico, formando uno spaccato di quella che è stata la dinamica evenemenziale e culturale nel territorio della Regione che oggi si chiama Calabria, antica denominazione del Salento, già nota come “Brettia o Bruttii”.

In particolare i fiumi Esaro e Rosa, ubicati nel terrritorio della porta sud-occidentale del parco, per la loro posizione e capacità di intaccare, visibilmente, l’orografia, aprendo varchi nella Catena Costiera, si pongono come elementi di raccordo fra la costa dell’alto Tirreno e dello Ionio e della valle del Crati, offrendo da sempre, un quadro insediativo estremamente articolato con una numerosa popolazione lungo i millenni.

Infatti il rinvenire di ossidiana in diversi siti documenta una frequentazione umana dell’area sin dal Neolitico, ma anche di una corrente di traffico che, attraverso la Catena Costiera, trae la sua origine dalle Isole Eolie, smistandosi poi verso sud lungo la Valle del Crati e verso nord nella Piana di Sibari e nell’alta valle dell’Esaro.
Né mancano evidenti testimonianze legate all’età del Rame, del Bronzo e del Ferro, ciascuna con le sue peculiarità in ordine alle forme di occupazione e sfruttamento del territorio.

Se l’età greca è attestata attraverso reperti particolarmente significativi, è comunque, con la fase della romanizzazione e soprattutto nel sistema delle Ville che quest’area conosce la sua piena dimensione storica.

La Villa romana, vera struttura di produzione agraria e vero e proprio strumento di arricchimento dei “Domini romani” o romanizzati, trova nella Valle dell’Esaro il loro habitat naturale, tanto da aver cospicui esiti in età altomedievale e medievale sotto forma di masserie e di borghi, e talora anche di monasteri.

Proprio i Monasteri legati alla ritualità ed allo spirito pietistico italo-greco, non di rado svolgono una precisa funzione, oltre che religiosa e culturale, ma anche politica, di nuclei irradiatori dell’ultima bizantizzazione della Regione, a partire dal regno dell’Imperatore Leo III Isauro, quando le chiese della Calabria fino alla Valle del Crati ( diocesi medievali di Cosenza e Bisognano) ed oltre (diocesi greche di Cassano e Malvito fondate nel decimo secolo) vengono inquadrate nel complesso sistema bizantino sotto l’Arcivescovado Metropolita di Reggio direttamente soggetto al Patriarcato di Costantinopoli.

Depliant sui siti archeologici di montagna del Parco del Pollino
cofinanziato dall’Unione Europea