San Sosti (CS)

Lo scavo della Soprintendenza per i Beni Archeologici della Calabria, condotto in collaborazione con il Dip.to di Archeologia dell’Università della Calabria, Catt. di Archeologia Cristiana: Prof. G. Roma (finanziato dai Servizi Culturali “Temesa” società cooperativa.), ha indagato le stratigrafie rinvenute al di sotto dell’area presbiteriale della Chiesa del Carmine, piccolo edificio di culto collocato nel Centro Storico di San Sosti (CS). Il sito, posto sul pianoro sommitale di un vasto colle, all’imbocco della gola del torrente Rosa, è stato occupato fin dal X secolo a.C.
Nei livelli di XVI-XVII secolo sono stati messi in luce ambienti interpretabili come cucina e mensa (un piccolo forno, un piano di cottura, molti tegami, teglie, ciotole per pasti comuni, resti faunistici di animali domestici e selvatici). Significative le testimonianze numismatiche di XIII secolo, con chiaro riferimento ai coevi rinvenimenti monetali del vicino Castello della Rocca.

I livelli sottostanti sono riferibili ad età alto-medioevale e dall’età tardo-antica fino alla prima età imperiale. I livelli di età romana (I secolo a.C.-VI secolo d.C.) hanno restituito molta ceramica sigillata (italica, orientale, africana) e alcuni vetri mosaico e millefiori (I secolo a.C.-I secolo d.C.). Resti di un edificio tardo-antico appaiono conservati sul lato Sud del presbiterio.
Non vi è apparentemente documentazione per i secoli III-I a.C. Al di sotto dei livelli d’età romana, strati di età greca (VI-IV secolo a.C.), con ceramiche di importazione attica, sono pertinenti ad un’area sacra con importanti resti di un edificio, sviluppantesi verso Nord, al di sotto dell’attuale sacrestia. Nel livello di fondazione sono state individuate due fosse votive contenenti vasetti miniaturistici (hydriskai, olpai, krateriskoi) e parti frammentarie di statuette femminili sia stanti che in trono.

Lo stesso livello ha restituito, seppure come residuo e a contatto con il substrato geologico, ceramiche figuline dipinte di produzione enotria, attribuibili al Proto Geometrico/Geometrico Antico (BF3-PF1A), databili all’XI-X secolo a.C.

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