Sant’Agata D’Esaro, Cosenza – Italia
La Grotta della Monaca di Sant’Agata d’Esaro (Cs) si apre con un ampio ingresso a 600 m.s.l.m. e domina l’alta valle del fiume Esaro. La Grotta si divide in tre settori: 1) la pregrotta con il suo ampio ingresso; 2) la “sala dei pipistrelli”, un grande ambiente in posizione media; 3) e i “cunicoli terminali” disposti in serie, bassi e stretti.
La Grotta ha origine geologico plio-pleistocene (3,5 Milioni di anni fa).
L’Università’ degli Studi di Bari conduce dall’anno 2000 campagne di ricerca e scavo archeologico nella Grotta della Monaca di Sant’Agata d’Esaro (Cs). Tali campagne vengono effettuate su concessione del Ministero per i Beni Culturali. Si tratta di una missione di ricerca multidisciplinare, che vede impegnati studiosi e specialisti di differenti discipline.
In particolare l’esplorazione archeologica di Grotta della Monaca va collocata nell quadro di un vasto e pluridecennale progeto di ricerca, riguardante il centro-meridione adriatico della Penisola e l’area ionico-tirrenica della Calabria.
Lo scopo è stato quello di approfondire le conoscenze sulle origini e sugli sviluppi della paleostoria, ricostruibile esclusivamente su basi archeologiche, delle comunità stanziate in questo territorio nell’arco di tempo compreso tra il VI ed il II millennio a.C.
Dai risultati preliminari delle indagini svolte risulta l’importanza archeologica della grotta che è strettamente legata alla duplice funzione che ha svolto in età pre-protostorica. in tal senso la grotta è sede di un esteso sepolcreto ipogeo nonché sito privilegiato di una importante attività mineraria diretta allo sfruttamento di minerali di ferro e rame. I reperti rinvenuti indicano una frequentazione umana del sito già tra la metà del V e l’inizio del IV millennio a.C. ma resta molto da indagare.
Bibliografia: Larocca F. – Bari 2005. “La Miniera Pre – Protostorica Della Monaca” (S. Agata di Esaro)