Il Castello di Policastrello è situato nel Parco Nazionale del Pollino, versante sud-occidentale calabrese.
Il Castello – per circa tre secoli dei Sanseverino – si erge su un costone roccioso (a mt.452 s.l.m.) alle pendici del complesso montuoso del monte Mula (1936 mt s.l.m.) e si caratterizza, tra l’altro, per essere sulla forra del torrente Occido, protetto, da ben tre lati, dallo strapiombo sottostante. Il Castello rimane, quindi, aperto ad est, dove, con le prime case, sorse il primo nucleo abitato. La struttura fortificata, ancora in discreto stato di conservazione, oltre l’arco litico d’ingresso, presenta, infatti, la gran parte delle mura di cinta e soprattutto – ampiamente rimaneggiata nei secoli -l’intera dimora che fu del feudatario.
Il Castello di Policastrello – come riportato da fonti scritte è stato edificato intorno all’XI sec. dai Normanni. In Calabria citeriore, proprio l’avvento dei Normanni diede origine, accanto ai Feudi ecclesiastici, anche ai “Feudi laici”, concessi ai Cavalieri Normanni più valorosi, come riconoscimento e compenso della loro dedizione ed opera. Al riguardo il forte e consolidato insediamento Normanno nel nostro territorio – la “Valle dell’Esaro – è testimoniato dalla presenza di Roberto il Guiscardo, il quale, nel 1065, fissò la sua dimora strategica a S. Marco Argentano nel Convento Basiliano della Matina.
In tal senso lo storico e presbitero Domenico Martire alla fine del 1600 così scrisse:
Nel 1197 il Signore della Terra di Policastrello era il Normanno Ruggero, al quale, nel 1239, Federico II di Svevia assegna la custodia di alcuni prigionieri fatti ostaggi nelle città Guelfe della Lombardia. Nel 1277 Signore di Policastrello risultò essere un altro Ruggero – figlio di Andrea di Policastrello – appunto “milite” avente il Feudo di Policastrello il quale sposò Dialta, figlia di Guglielmo Scavello Signore di Amantea>>. Tra gli anni 1328 e 1332 ilRe Roberto d’Angiò donò in concessione alla famiglia Firrao, assieme ai Feudi di Luzzi e di Rose, anche il tenimento della Mula di Policastrello ed il diritto di pesca lungo il fiume Occido, già concesso da Costanza d’Altavilla Imperatrice.
Nel 1374 Policastrello fu sotto il dominio della famiglia Sangineto, Conti di Altomonte e Corigliano, quindi ai Sanseverino, a seguito del matrimonio tra Margherita di Filippo II Sangineto con Venceslao Sanseverino, Conte di Chiaromonte e Tricarico. Dallo storico Giuseppe Marchese apprendiamo che – secondo un decreto riportato nel tabellionato di Guglielmo De Ranieri di Luzzi – Policastrello nel 1378 fu assegnato ad Eliodoro Sanseverino fratello di Vencislao.
Nel 1472 Policastrello passò a Geronimo Sanseverino per conferma di Ferdinando II d’Aragona.
Nel 1496 il serenissimo Re Federico confermò a Bernardino Sanseverino Principe di Bisignano anche le Terre di Policastrello e di San Donato. Nel 1532 Pietro Antonio Sanseverino, Signore di San Donato e Policastrello, per dare potenza e lustro al suo Stato costruì un’imponente dimora a Policastrello (dimora che, molto probabilmente, oggi ritroviamo all’interno delle mura del Castello).
Conclusioni: nel perimetro interno ed esterno del Castello di Policastrello si auspica una prima, seria, campagna di indagine escavo archeologico.
Si ringrazia per l’autorizzazione e l’approvazione del servizio foto/video e relativa pubblicazione il signor Luciano De Marco e famiglia, proprietari del Castello.
Il testo è curato dagli autori di Archepollino con la pubblicazione delle relative note bibliografiche.
Note bibliografiche:
-R. Bisignani: “Policastrello la fine di un Comune”, Off. Graf. Fasano Ed., Cosenza 1985
-G.Barrio: “De antiquitate et situ Calabriae”, Roma 1571, pag. 58
-D. Martire: “Calabria Sacra e Profana”, Cosenza 1691, II° Volume pg. 391
-G. Marchese:”TebeLucana”, Napoli 1957, pg 321/24, pag. 517
-M. Cortese: “Feudi e Feudatari”. Napoli 1931, pg. 9/13